Voce: Adriano Dallea, Assessore alla Cultura Comune di Sasso Marconi Un centro culturale
nel quale accogliere i più famosi rappresentanti dell’arte e della cultura bolognese
del primo Ottocento, che ricambiavano l’ospitalità affrescando pareti e soffitti dell’edificio.
Questa la motivazione che spinse il Professor Gaetano Conti a costruire Villa Panglossiana,
il cui nome richiama Pangloss, personaggio che rappresenta il precettore nel Candido
di Voltaire, il cui motto \"tout pour le mieux\" era stato assunto dal professore.
Ogni ospite del Conti ha lasciato un suo ricordo in un taccuino, ancora oggi esistente
ed in ottime condizioni, in cui sono conservati sonetti, poesie, pensieri e disegni
degli ospiti che hanno soggiornato nella villa. L’edificio è costruito su tre piani
con la loggia passante nel centro e gli ammezzati ai lati. Il parco completa l’eccentrico
progetto del Professore, con un piccolo tempio dedicato a Pangloss, una rovina gotica,
la grotta dell’eremita oggi distrutta e un piccolo cannone nel giardino che tutti
i giorni a mezzogiorno sparava un colpo grazie ad un congegno che si attivava con
la luce del sole. Il complesso comprende anche alcuni edifici adibiti a bottega che
rimasero attivi fino agli anni Sessanta.